Demographia

L'unica soluzione: le strade più veloci

La Stampa (Turin) 2002.01.21
By Wendell Cox

Congestione del traffico e inquinamento dell´aria: in tutto il mondo abitanti e amministratori delle aree urbane sono alle prese con questo doppio problema. Dei due, il traffico è il più difficile da risolvere, perché le tecnologie automobilistiche hanno già fatto moltissimo per migliorare la qualità dell´aria. Il problema del traffico è molto semplice: ci sono troppe auto in spazi troppo piccoli. La soluzione migliore sembrerebbe essere quella di disperdere il traffico su superfici ampie in modo da velocizzarlo. Invece negli Stati Uniti è diventata di moda la strategia esattamente opposta: la «crescita intelligente». I sostenitori di questa politica ritengono che gli ingorghi e l´inquinamento dell´aria possano essere migliorati stringendo un numero sempre più grande di persone e di automobili in porzioni di città sempre più piccole. Le aree urbane, sostengono, sono troppo costose e troppo dipendenti dall´automobile. Per questo propongono limiti precisi alla crescita urbana, in modo da circoscrivere le aree dove lo sviluppo è concesso. La politica di «crescita intelligente» parte dal principio che, quanto più alta è la densità di automobili, tanto più la gente sarà incline ad abbandonare la propria e usare in alternativa i mezzi pubblici o la bicicletta, oppure andare a piedi. Purtroppo le cose non funzionano così. Non esiste una rete di trasporto pubblico, per quanto ben sviluppata, che possa rispondere alla domanda di tutti, o quasi tutti, gli spostamenti urbani. Le aree urbane coprono decine e decine di chilometri quadrati e le destinazioni possibili sono così sparpagliate che il trasporto pubblico non è in grado di servire se non per una percentuale minima di spostamenti. E la maggior parte delle distanze sono troppo grandi per poter essere coperte a piedi o in bicicletta. Aumentare la densità - di gente, di uffici, di traffico, di negozi - delle aree urbane non fa che peggiorare il traffico e l´inquinamento dell´aria. Più la concentrazione di attività è alta, più lente si muovono le auto. Dato che l´inquinamento dell´aria cresce quanto più decresce la velocità delle auto e aumenta l´andatura a strattoni, è tempo di pensare a una «diluizione». E´ anche importante capire perché le percentuali di utilizzo dei mezzi pubblici in Europa, Canada e Asia stagnino o crollino a mano a mano che la gente ha più soldi. Le periferie delle città europee si sono sviluppate a una velocità sorprendente, l´abbandono del centro come zona residenziale è ovunque la regola più che l´eccezione. A Stoccolma, Londra, Parigi, Amburgo, Copenaghen, Roma e nella maggior parte delle altre grandi città d´Europa, tutta la crescita è suburbana. Questo fenomeno è avvenuto senza la costruzione di un´adeguata rete di superstrade, perché le città europee tendono ad avere un sistema viario non così ben sviluppato come negli Stati Uniti. Quando poi le città hanno provato a indurre la gente a lasciare a casa l´automobile e prendere i mezzi pubblici, il fallimento è stato pressoché totale. Al massimo, là dove sono stati fatti grandi investimenti, come a Zurigo, il trasporto pubblico è migliorato dell´1-2 per cento. Perché questo rifiuto? Non è che la gente detesti i mezzi pubblici e ami l´automobile. Il fatto è che le aree urbane moderne si sviluppano secondo modelli di decentralizzazione e dispersione sul territorio ed è impossibile creare un´offerta di autobus o metropolitane che soddisfi le necessità di una popolazione così sparpagliata. Se guardiamo le città-satelliti di Parigi - dove vive l´80 per cento della popolazione - vediamo che tutte hanno un ottimo servizio di collegamento con la città, mentre non sono ben collegate fra di loro. Fare a meno della macchina per muoversi all´interno di questa immensa periferia è praticamente impossibile. I volumi di traffico aumentano e continueranno a aumentare a mano a mano che aumenta la popolazione. Questa è una verità che non possiamo nasconderci. Investire risorse nel miglioramento del servizio pubblico, come abbiamo visto, non è la strada giusta. I pianificatori urbani hanno una visione ideologica, se non addirittura teologica, del traffico e ritengono che non abbia senso costruire nuove strade di scorrimento veloce, perché si riempiranno di nuovo traffico appena finite. Ma questo succede perché ben poche di queste vengono costruite nelle aree urbane. Negli Stati Uniti non ci sono problemi di inquinamento o di traffico paragonabili a quelli europei - e questo è il risultato di una rete di strade molto efficiente. La pianificazione dei flussi di traffico deve basarsi sulla realtà e non sull´ideologia. Tutti concordano su un punto: il traffico continuerà a crescere. Per ridurre l´inevitabile congestione, si dovranno trovare soluzioni a questa crescente richiesta di spazi. Due sono i punti risolutivi: espansione della rete strade, soprattutto nelle zone nuove, e sistemi intelligenti di gestione del traffico. La capacità attuale delle strade può essere migliorata, dando un prezzo ai benefici. Occorre sottrarre ai politici la gestione del traffico, facendo pagare l´accesso alle zone di maggior densità e dando in concessione la gestione delle diverse aree dei centri urbani. Una cosa è comunque certa: gli spazi piccoli si saturano quante più persone, auto, attività vi si immettono. Eppure questa innegabile verità sembra essere sfuggita ai progettisti della «crescita intelligente».

Copyright The Independence Institute

Wendell Cox è un esperto di politica urbana

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